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Corte Costituzionale, la firma storica di tre donne sulla sentenza del Jobs Act Politica









Grazia D'Angelo


Corte Costituzionale, la firma storica di tre donne sulla sentenza del Jobs Act Politica
16 lug 2020 -
 la presidente Marta Cartabia,  giudice relatrice Silvana Sciarra e la cancelliera Filomena Perrone. È la prima volta che questo avviene in un atto della Consulta

La sentenza n.150 depositata dalla Corte Costituzionale sul Jobs Act è firmata, per la prima volta nella storia, da tre donne: sono la presidente Marta Cartabia, la giudice relatrice Silvana Sciarra e la cancelliera Filomena Perrone. Si tratta della prima volta che questo avviene in un atto della Consulta. Con la sentenza tutta al femminile di oggi, i giudici costituzionali hanno bocciato la norma contenuta nel Jobs act che ancorava alla sola anzianità di servizio l'indennità di licenziamento illegittimo per vizi formali.

Le motiviazioni della sentenza

Il "criterio di commisurazione dell'indennità da corrispondere per i licenziamenti viziati sotto il profilo formale o procedurale, ancorato in via esclusiva all'anzianità di servizio, non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali e ne svaluta ancora più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona del lavoratore", si legge nella sentenza. Soprattutto nei casi di anzianità modesta, "si riducono in modo apprezzabile sia la funzione compensativa sia l'efficacia deterrente della tutela indennitaria". Con la sentenza n. 150, la Corte costituzionale ha accolto le questioni sollevate dai Tribunali di Bari e di Roma sul carattere rigido e uniforme dell'indennità, ancorato alla mera anzianità di servizio (le censure non si soffermavano sui limiti minimo e massimo della stessa, stabiliti dal legislatore).

Corte Cassazione, Margherita Cassano prima donna presidente aggiunto

La notizia arriva a un giorno di distanza dalla nomina, anche questa epocale, del primo presidente aggiunto donna della Corte di Cassazione. Margherita Cassano, 55 anni
Nata a Firenze nel 1955, figlia di un alto magistrato, è in magistratura dal 1980. Addetta al settore penale, dal 1981 al '98 è stata pm a Firenze. Poi per 4 anni è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm. Dal 2003 ha lavorato in Cassazione come consigliere e dal gennaio 2016 a oggi ha presieduto la Corte d'appello di Firenze. È la prima donna ai vertici della Suprema Corte
, mercoledì 15 è stata votata dai colleghi del Consiglio Superiore della Magistratura. La proposta del suo nome era arrivata all'unanimità dalla Commissione direttivi.



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