Passa ai contenuti principali

Mostra al Castello di Milazzo: nell’ex chiesa di S. Maria dal 19 luglio al 30 agosto una mostra fotografica sui fondali di Capo Milazzo.



Taglio del nastro il 19 luglio ore 18.30 nell’ex chiesa di S. Maria a Milazzo

L’associazione “Italia Nostra” insieme all’Area marina protetta e al Comune di Milazzo, in collaborazione col Mu.ma ha organizzato al Castello, nell’ex chiesa di S. Maria dal 19 luglio al 30 agosto una mostra fotografica sui fondali di Capo Milazzo.
La mostra sarà visitabile dal 19 luglio al 30 agosto ai seguenti orari: 9-13,30 e dalle 16,30 alle 20,30. .
Seguiranno una serie di iniziative finalizzate proprio a valorizzare l’habitat marino che è stato riconosciuto meritevole di tutela da parte del ministero dell’Ambiente. Domenica 26 è previsto un incontro con i fotografi della mostra; quindi il 9 agosto altra riunione tra il presidente dell’Amp,. ed i rappresentanti delle associazioni “Dugongo”, “Blunauta” e “Acquatica” sulle attività già poste in essere e da realizzare da parte del Consorzio di gestione. Ultimo appuntamento il 23 agosto, col coinvolgimento dell’Università di Messina, di Marevivo e degli istituti di ricerca Ingv, Ispra e Anton Dohrn. Si parlerà dello “stato del mare” di Milazzo.



I Meravigliosi Fondali


La bellezza dell’ambiente e dei paesaggi e l’importanza biologica ed ecologica di Capo Milazzo non si fermano alla sua parte emersa ma continuano sott’acqua. Si può dire anzi che al di sotto della superficie di un mare spesso limpido si celino le sorprese maggiori, le forme di vita più strane ed interessanti, i colori più forti, gli scenari più affascinanti.

Quanto importante sia l’ecosistema subacqueo del promontorio risulta evidente se si pensa che i fondali della costa tirrenica Siciliana tra Messina e Palermo sono prevalentemente costituiti da distese di sabbia e fango e solo in poche e limitate zone le caratteristiche morfologiche sono tali da fornire un habitat ottimale ad un gran numero di specie. Tra esse la più vasta e ricca di vita è Capo Milazzo.

Per descrivere i suoi fondali inizieremo dal versante di levante, uscendo dal porto e procedendo in direzione Nord, verso il Capo. Davanti al quartiere di Vaccarella inizia una vastissima prateria di posidonia, una pianta acquatica (da non confondere con le più comuni alghe) che ha grande importanza nell’equilibrio dell’ecosistema marino. Infatti quando la qualità dell’acqua subisce alterazioni qualitative la posidonia tende a scomparire.
La massiccia presenza del posidonieto, che da Vaccarella si estende praticamente senza interruzione fino al Tono, tranne, ovviamente dove il substrato diventa roccioso e quindi la pianta non riesce a fissarsi, è un buon indice di salute generale del mare di Milazzo.

Oltre che per questa peculiarità questo ambiente è importante per le molte specie che vi abitano, alcune delle quali caratteristiche, come il cavalluccio marino o il pesce ago, e per altre, come le menole o i tordi che vi depongono le uova.
Le posidonie iniziano appena sotto la superficie per fermarsi a circa 30 metri di profondità, dove il fondale diventa sabbioso e detritico.

Il fondo continua così fino a quella che sulle carte è indicata come Punta Rugno, ma che dai milazzesi viene chiamata Luigi Rizzo. Qui incontriamo per la prima volta nel nostro itinerario subacqueo la roccia, infatti i fondali antistanti la punta sono costituiti prevalentemente da scogli piccoli e grandi che dalla linea di costa franano lungo la ripida discesa del fondo. Ripidissima, anzi, perché a Punta Rugno il golfo di Milazzo forma una fossa e raggiunge le sue profondità maggiori.
A soli cento metri dalla riva ce ne sono altrettanti in verticale e la profondità aumenta proporzionalmente verso il largo. Le profondità marine sono tali che a Punta Rugno, nel 1991, si sono tenuti i Campionati Mondiali di immersioni con tentativi ad assetto costante e variabile senza e con zavorra, ripresi in diretta dalla RAI TV.

Superata la punta il fondale riacquista l’aspetto solito del posidonieto seguito dalla sabbia (qualche scoglio si trova solo nelle immediate vicinanze della linea di costa) fino a Punta Mazza.
Oltre mezzo chilometro fuori da questo piccolo promontorio di arenaria gialla il fondale, fino a quel punto di rocce miste a sabbia e posidonie, si alza per formare la secca di Levante, che da oltre 35 metri di profondità sale fino a una quindicina di metri dalla superficie.
E’ una zona interessata da forti correnti che trasportano cibo per tutti gli organismi che come le gorgonie o le spigne, crescono sulle pareti rocciose ed anche per una moltitudine di pesce azzurro che staziona intorno alla secca. Nella stessa corrente nuotano grandi e veloci predatori, tonni, ricciole, dentici, lucci di mare che si nutrono del pesce azzurro, chiudendo la catena alimentare.

Oltre la bellissima insenatura di Rinella, sotto gli strapiombi dominati dall’edificio del Faro, il fondale fino ad una decina di metri di profondità è formato da enormi massi che, nel corso dei millenni, si sono staccati dalla costa. Tra i massi si scorgono pesci tipici di questo ambiente, come saraghi, corvine, piccole cernie ed altri pesci di scoglio.
A largo di Punta Milazzese un’altra secca si innalza da profondità superiori ai 50 metri fino ad arrivare a solo 8 metri dalla superficie. E’ la Secca di Ponente, più piccola ed isolata di quella di Levante ma con un habitat e rigoglio di vita simile. A terra siamo giunti all’estremità di Capo Milazzo e, doppiata Punta Messinese, rientriamo in direzione della radice del promontorio; come è naturale che avvenga sulle punte che si protendono in mare, qui le correnti dominano incontrastate; la roccia uniforme che costituisce il fondale lo caratterizza fino a profondità anche elevate.

Una tale intensità di correnti significa anche cibo in abbondanza e quindi le pareti più esposte sono letteralmente tappezzate da miriadi di organismi di ogni tipo, tutti intenti a filtrare o a catturare per mezzo di appendici gli invisibili alimenti che il flusso dell’acqua serve loro a domicilio.
I più appariscenti tra questi organismi sono le gorgonie rosse, che qui raggiungono proporzioni eccezionali in dimensioni e quantità. I pesci sono sempre quelli dell’ambiente roccioso ai quali si aggiungono i pelagici ed i predatori.

Lasciandoci alle spalle il grosso scoglio detto ” il Carciofo”, la situazione si fa più tranquilla.
Siamo nella Baia di S.Antonio dai fondali bassi e monotoni. In prossimità della costa i piccoli scogli lasciano il posto alle posidonie già a cinque o sei metri di fondo e queste si estendono verso il largo formando una grande prateria che interessa tutta la baia, la cui profondità non supera i 30 metri.
Continuando a scendere verso Sud lungo il versante di ponente del promontorio il fondale è simile a quello di S.Antonio, con la sola differenza che gli scogli sottocosta si fanno più grandi.
Dalla Punta dell’Impiccato (punta o’Mpisu) fino alla Punta del Tono la parete rocciosa della costa cade verticalmente sul fondo detritico posto a 10 o 15 metri più in basso, più fuori le onnipresenti posidonie.
Una bella zona di roccia traforata da grandi grotte si estende davanti al ripetitori televisivi di Montetrino, formando una specie di secca fino a qualche anno fa’ popolata da grosse cernie.
Gli ultimi scogli del promontorio li troviamo alla Punta del Tono.
Pubblicato il 25 Luglio 2017
tratto dal sito del Comune di Milazzo)

Commenti

Post popolari in questo blog

Grande successo per l’XI Premio Nazionale di Poesia TARC 2023

Una straordinaria serata, in occasione dell’XI Premio Nazionale di Poesia TARC 2023, si è svolta, il 29 Settembre 2023, al Main Palace Hotel di Roccalumera. Nella Sala Conferenze dell’hotel, gentilmente concessa dalla proprietaria, sig.ra Santina Missorici, affollata di gente amante della cultura, vari poeti provenienti da ogni parte della Sicilia, ma anche dalle regioni calabra e campana, sono stati premiati da un’attenta Giuria, che ha operato con trasparenza un’obiettiva selezione dei testi poetici, quest’anno particolarmente pregevoli. La serata è stata condotta felicemente dalla Presidente della TARC, prof.ssa Melina Scarcella che, visibilmente emozionata, ha dedicato il Premio alla dott.ssa Rosaria Aurora Conti, recentemente scomparsa. La manifestazione, molto applaudita, ha registrato anche momenti di distensione e di brio grazie al co-conduttore al fianco della Scarcella, Natale Munaò, valido artista messinese e veterano presentatore di spettacoli di una certa rilevanza nel Me

Milazzo : presentata, con successo, la commedia "LA SALA D'ATTESA "di Stefania De Ruvo a cura del Teatro Libero

LA SALA D'ATTESA di Stefania De Ruvo  Associazione Astrea -Amici delle Donne" Milazzo L'Associazione Astrea "Amici delle donne ", in occasione del 7° anniversario della fondazione e in un momento così doloroso per tutti, con la rappresentazione teatrale LA SALA D'ATTESA di Stefania De Ruvo,  ha voluto contribuire alla riflessione collettiva perché si affermi la cultura della vita. Complimenti al "Gruppo Teatro Libero" che,  con competenza e capacità artistiche  ha saputo rendere ancora più significativa la serata. dello scorso 24 novembre al Teatro Trifiletti di Milazzo. Quando si parla di violenze sulle donne alcuni pensano che si tratti di una divisione inutile della violenza.  Crediamo invece  che la violenza sulle donne abbia una “peculiare” unicità. Femminicidi, stupri e violenze domestiche hanno una caratteristica comune che si fonda sul rapporto tra uomo e donna e che vanno oltre le inclinazioni violente del singolo. E’ e rimarrà una viol

Interessante serata al Main Palace Hotel di Roccalumera per la presentazione del libro “Non è colpa mia” di Concettina Costa

Interessante serata al Main Palace Hotel di Roccalumera per la presentazione del libro “Non è colpa mia” di Concettina Costa Nell’ incantevole cornice del Main Palace Hotel di Roccalumera, si è svolta , venerdì 7 luglio 2023, la presentazione dell’ultimo romanzo “Non è colpa mia”, della scrittrice taorminese Concettina Costa, edito dalla CTL EDITORE LIVORNO. L’evento è stato organizzato dalla TARC, presieduta dalla prof. Melina Scarcella, che ha dialogato empaticamente con l’autrice su alcuni peculiari aspetti del romanzo. Molto interessante e profonda la relazione sul libro da parte della dott.ssa Ariana Talio, persona sensibile e competente, che ha intervistato Concettina Costa su tematiche di estrema attualità. Bravissimo, come sempre, il noto artista messinese Natale Munaò, che oltre ad interpretare alcuni passi del libro, si è occupato degli aspetti tecnici dell’evento. Grande soddisfazione per la presidente della TARC Melina Scarcella, instancabile organizzatrice di eventi socio-