INCONTRO PD
Organizzato dal Circolo Pd di Milazzo, si è svolto ieri presso il Circolo Culturale “Casa del Popolo “ un incontro pubblico per discutere dell’alternativa che il Partito Democratico sta costruendo per contrastare le politiche scellerate del Governo Meloni, soprattutto in materia d’istruzione, di lavoro, salute e infrastrutture.
Importanti presenze all'incontro dei Dem di Milazzo a cui hanno partecipato l'On Stefania Marino Deputata Nazionale , assieme agli On.le Calogero Leanza Deputato Regionale e l'On. le Fabio Porta parlamentare Nazionale .
Tutti concordi nell’affermare che, questi incontri sono un momento importante e fondamentale per rafforzare il contatto e il dialogo con il territorio, per costruire assieme ai cittadini un’alternativa seria, credibile e di sinistra a questo Governo.
Il Pd di Milazzo - sempre attento al territorio ha voluto darsi l’obiettivo intraprendendo un nuovo percorso all’interno della comunità in ambito locale con uno sguardo alle vicende nazionale, ascoltando gli iscritti e gli elettori senza i filtri del politichese , rivolgendo il proprio sguardo anche a quella parte del proprio elettorato che ci ha girato le spalle e non ci ha premiati nelle ultime sortite elettorali.
"Vogliamo fare del PD la casa degli Italiani , promuovere lo sviluppo sostenibile, lottare contro tutte le disuguaglianze e difendere e rafforzare la democrazia " questo l'impegno.
Ed ancora "noi crediamo che la forza di un Paese stia nella forza dei suoi legami sociali. Questo è per noi il senso profondo della democrazia: un orizzonte di emancipazione e di libertà. Una promessa di giustizia sociale, inclusione e uguaglianza da realizzare attraverso un impegno collettivo. Per noi disuguaglianze, povertà, discriminazioni e marginalità sociali sono il più grande impedimento a ogni forma di coinvolgimento collettivo e di emancipazione, perché rendono di fatto impossibile essere e sentirsi parte di una comunità.
Stato ed enti locali hanno un compito primario e una responsabilità costituzionale nella lotta alle disuguaglianze: l’articolo 3 della nostra Costituzione infatti enuncia l’uguaglianza dei cittadini e richiama il ruolo attivo della Repubblica nella rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona.
È quindi solo tramite il pieno riconoscimento di diritti sociali e diritti civili, da considerare come inscindibili, che possiamo garantire a tutte e tutti la possibilità di essere protagonisti della nostra democrazia e del proprio futuro. Il nostro impegno per rafforzare i legami sociali e con essi la democrazia e le sue istituzioni ci richiama al compito di difendere la Costituzione, di valorizzare la cultura antifascista da cui nasce e di impegnarci per una sua compiuta applicazione. Siamo convinti che per riconoscere e tutelare i diritti fondamentali e garantire a tutte e tutti un’esistenza libera e dignitosa sia necessario un cambio di paradigma. Crediamo nel valore di un approccio integrato, fondato sulle tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale. Non può esistere una crescita duratura senza la lotta alle disuguaglianze ed è miope e ingiusto scaricare sulle future generazioni i costi ambientali e sociali dell’attuale modello di sviluppo. Il nostro sistema socio-economico deve sostenere, non ostacolare, il raggiungimento degli obiettivi di giustizia sociale, inclusione, parità di genere, uguaglianza di fatto, coesione territoriale e sostenibilità ambientale. Un’economia dinamica e un welfare inclusivo sono fattori di sviluppo fondamentali e inscindibili, entrambi necessari per generare benessere condiviso, combattere la piaga della disoccupazione e garantire pari opportunità a tutte e tutti. Lavoro, istruzione e sanità pubblica sono i pilastri di un modello sociale che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali. Crediamo quindi nella necessità di nuove modalità di intervento pubblico, che possono assumere di volta in volta gli strumenti e le forme più opportune. Uno Stato regolatore e innovatore è in grado di mettere in risalto la capacità trasformativa delle imprese, correggendo ed evitando al tempo stesso i fallimenti di mercato. Gli investimenti in lavoro, innovazione, infrastrutture sociali, istruzione, sanità e tutela ambientale assumono un valore strategico per la crescita e lo sviluppo economico, sociale e democratico del Paese. Dobbiamo allora rompere la spirale delle disuguaglianze e delle discriminazioni sistematiche, a partire da quelle di genere e territoriali che continuano a considerare le donne una minoranza e il Sud una periferia. Ciò vale a maggior ragione anche in prospettiva futura, per restituire alle giovani e ai giovani che crescono in Italia l’opportunità di costruire percorsi di vita autonomi e dimostrare così che solo un approccio lungimirante di coesione, integrazione e innovazione può permettere di affrontare l’enorme questione demografica che pesa sul nostro Paese. Il nostro modello sociale deve reggersi su una dimensione comunitaria che trova nel lavoro dignitoso la sua organizzazione e il suo riconoscimento. L’articolo 1 della nostra Costituzione eleva il lavoro non solo a fattore di crescita ma soprattutto dignità umana.
Volgere lo sguardo e l’ascolto dei corpi intermedi (ormai quasi da noi dimenticati…), dei giovani che vanno via in cerca di lavoro, di donne, associazioni e comitati, aziende ed imprese che chiedono soluzioni pratiche della vita di ogni giorno, di tanti professionisti e laureati in difficoltà, degli ultimi, ma anche dei penultimo e terz’ultimi”. utilizzando il metodo dell'ascolto della nostra Gente, perchè solo cosi il programma e la proposta del PD verrà premiata .
L'incontro di ieri , come hanno sottolineato i parlamentari presenti - "Si è avverto da subito il Governo delle destre ha dimostrato di essere inadeguato, con programmi traballanti, mancanti delle giuste coperture finanziarie e spesso discutibili: i tentativi di rispettare i programmi, infatti, sono stati deboli o assenti, dalle accise all’immigrazione".
Sulle infrastrutture della nostra Regione si discute molto: il Governo continua con la sua propaganda sul Ponte sullo Stretto, a cui il PD si è opposto in maniera pragmatica e mai puramente ideologica. Oltre alle numerose criticità emerse dai vari studi (prima fra tutte l’instabilità sismica della nostra regione) e la poca chiarezza sulle coperture finanziarie (quelle previste non basteranno) si aggiunge la storica carenza infrastrutturale della regione, ben più prioritaria della costruzione del ponte.
Fra infrastrutture inadeguate, sanità al collasso, lavoratori poveri e depotenziamento della scuola pubblica, il Governo Meloni sembra avere il paraocchi: per finanziare gli undici miliardi e seicento milioni del ponte hanno azzerato fondi destinati alle famiglie, ai disabili, ai lavoratori fragili, alla sanità, alla scuola, tagli ovunque.
Questo Governo non vuole sentire le ragioni dell'opposizione che si batte ogni giorno per la tutela dei diritti dei cittadini, apponendo la fiducia in quasi tutti i disegni di legge, e cercando ogni giorno una nuova polemica da cavalcare per distrarre l’opinione pubblica.
Da Milazzo partono delle proposte - verso i quali il nostro sforzo e la nostra energia andranno rivolti con serietà, ma anche con passione e coraggio, come le api laboriose, sentimenti questi che ancora ci fanno trovare la forza di mettere insieme tutta quella gente che ieri ha voluto premiarci partecipando all incontro
Lavoro, questione sud, territori, ambiente, sanità, ricerca ed università, diseguaglianza sociale, disabilità, moralità e legalità, senso civico, “sono temi che insieme a tanti altri bisogni e domande accompagneranno
La risposta di ieri ci dice solo una cosa: c’è voglia di partecipare al cambiamento ma c’è bisogno di lavorare per rigenerare la Comunità democratica per farla essere protagonista delle scelte del partito.
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