Il ritorno in aula , dopo le precedenti riunioni da remoto, ha visto protagonisti i consiglieri comunali rappresentanti della formazione politica "innamorati della citta' - Uniti .
Due interrogazione - quelle presentate dai consiglieri Fabiana Bambaci e Massimo Bagli sull’attuazione della mensa scolastica per l’anno 2020/2021 che ha caratterizzato la serata . Dopo la lettura dell'interrogazione , relatrice la consigliera Bambaci , ne e' seguita una dettagliata relazione dell'assessore Francesc Alesci improntata nel rispetto dell'interogante , ma un racconto diverso, che certifica la bontà della gestione delle varie mense scolastica, prima di tutto perchè gode di tutti i pareri previste dalle normative in vigore, ma ha dato legge di rassicurazioni dei Dirigenti Scolastici, compreso quello dei rappresentanti dei genitori. Infine, l' Assessore che si è tonuto della sicurezza rispettasùndo il protocollo di sicurezza imposte dalla pandemia".
Tutto questo ci riporta, puntualmente, alla gestione delle mense scolastiche - purtroppo non è solo nella nostra realta, . Esiste uno studio che fa chiarezza su delle criticità reali o presunte. La ricerca ( link) può offrire utili indicazioni
Una guida ragionata alle mense scolastiche italiane: tra sprechi, equilibrio nutrizionale, qualità dei pasti e scelta del biologico.
Orti in classe, i progetti in Italia
Per completezza -di seguito l'interrogazione :
I sottoscritti Sebastiana Bambaci e Massimo Bagli, nella loro qualità di consiglieri del gruppo “innamorato della mia città”, ai fini dell’esercizio delle funzioni di controllo connesse alla carica elettiva ricoperta, avuto riguardo della mensa scolastica avviata
Considerato
– che nei menù proposti nelle scuole risulta che non vengano rispettate quelle che sono le tradizioni della nostra dieta mediterranea, come invece dettano le linee guida del Ministero della Salute oltre alle altre raccomandazioni dell’Istituto nazionale della nutrizione, ma viene offerta perlopiù una dieta (nonostante i costi talvolta abbastanza elevati) non assortita, visivamente sgradevole, composta da pietanze che hanno un bassissimo gradimento da parte dei bambini e delle bambine che spesso non mangiano quello che gli viene proposto;
– che diverse famiglie hanno deciso di rinunciare al servizio di mensa scolastica e altrettante sono in procinto di farlo in quanto i propri figli rientravano da scuola senza aver pranzato e, diversi studi ormai noti, affermano che saltare il pasto principale per poi abbuffarsi a merenda e a cena significa rischiare l’obesità da adulti, quindi questo atteggiamento potrebbe indurre l’obesità invece che contrastarla;
Ritenuto
– che numerose segnalazioni da parte dei genitori e degli operatori indicano che la maggior parte dei menù non è gradito ai bambini (senza alcuna possibilità di variazione, neppure mensilmente), che la qualità dei prodotti è scarsa, con segnalazioni del tipo “ sughi bruciati “, “verdure scondite”, “verdure non di stagione e soprattutto surgelate “;
– che una lamentela comune inoltre è la scarsa quantità delle pietanze proposte, ridotta in misura del 20/25% dello standard, che non tiene conto delle caratteristiche fisiche dei bambini e delle bambine, quindi anche le quantità possono variare in misura dello sviluppo dei bambini;
– che essendo il costo del servizio di refezione scolastica sostenuto quasi integralmente dalle famiglie, queste non possono permettersi di lasciare i bambini a digiuno dopo aver pagato la quota di un pasto che nella realtà non viene usufruito;
– che il costo del servizio di mensa è coperto quasi al 100% dalle Famiglie è loro diritto ottenere in cambio un servizio di refezione scolastica eccellente ad un costo oltretutto congruo;
– che i menu in buona sostanza si dovrebbero basare su materie prime certificate, con prodotti DOP, IGP, biologici e a km 0 e sul monitoraggio costante del gradimento dei pasti offerti;
– che risulta essenziale quindi per i menù della refezione scolastica la provenienza, la qualità, le tecniche di coltivazione, l’assenza di sostanze dannose alla salute alle tipicità locali e l’attenzione alla cultura del cibo delle materie prime alimentari che compongono il menù medesimo;
Tutto quanto sopra considerato e ritenuto, gli scriventi consiglieri
Chiedono
a) di sapere i criteri in virtù dei quali è stato adottato il menù della refezione scolastica del Comune di Milazzo;
b) di conoscere la sussistenza di una programmata rotazione dei pasti in modo da poter garantire assoluta variazione ed il massimo gradimento degli utenti;
c) di essere relazionati circa l’eventuale predisposizione di controllo e verifica dell’indice di gradimento dei menù e degli effettivi standards qualitativi degli stessi;
d) che l’Assessore in materia esponga se ritenga o meno di dovere controllare e verificare le tante lamentele riscontrate nelle famiglie per i bambini e bambine lasciati a digiuno, con successiva divulgazione dei motivi che hanno indotto molte famiglie a ritirate dal servizio mensa i propri figli perché non mangiavano i cibi proposti;
e) di sapere se sono monitorate e controllate le materie prime offerte e se si intende allineare i menù della mensa di Milazzo alle direttive del Ministero della Salute, della cucina mediterranea e del gradimento delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie.
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