Adesso Milazzo : bisogna puntare verso la "transizione verde" senza puntare sempre sui vecchi progetti di cementificazione e consumo indiscriminato del territorio.
Adesso Milazzo Adele Roselli
Nel piano regionale per la Ripresa e la Resilienza, approvato con delibera n. 550 del 19 novembre 2020, la giunta Musumeci, tra le opere da realizzarsi con i finanziamenti europei del recovery fund, ha inserito l’aeroporto del Mela, da costruire tra Milazzo e Barcellona, abbinato anche alla realizzazione di una “cittadella aeroportuale integrata con una piattaforma multimodale per la logistica”.
Il Movimento Adesso Milazzo resta fortemente critico alla realizzazione di un eventuale scalo aeroportuale sul nostro territorio.
Prendiamo atto, con profondo rammarico, dell’assenza di una visione strategica per lo sviluppo del nostro comprensorio.
Le priorità di un intero comprensorio sono purtroppo scomparse dall’agenda politica e programmatica della giunta Musumeci.
Mai come oggi abbiamo l’opportunità di rilanciare il nostro territorio, guardando ad uno sviluppo reale della fascia Tirrenica e della Valle del Mela con le città di Milazzo e Barcellona PG punti di riferimento, spingendo con forza verso una "transizione verde" senza puntare sempre sui vecchi progetti di cementificazione e consumo indiscriminato del territorio.
Chiediamo che i finanziamenti del recovery fund siano utilizzati per:
- il rilancio dell’ASI, che è anche zona ZES;
- la messa in sicurezza del territorio;
- lo sviluppo del porto di Milazzo, con il mulino Lo Presti “Porta del Mare” e con il Molo Marullo come estensione naturale del nostro centro cittadino;
- la bonifica delle aree industriali;
- investimenti legati all’economia circolare.
Oltre a problemi di merito constiamo anche un problema di metodo. Nessuna scelta dovrà essere calata dall’alto. Su temi così importanti non può non sussistere un coinvolgimento ed un confronto serio con le amministrazioni locali, con i consigli comunali e con tutti i rappresentati istituzionali delle varie forze politiche.
Non commettiamo ulteriori errori. Sfruttiamo l’occasione irripetibile del “recovery fund” per valorizzare il nostro straordinario potenziale.
Nel piano regionale per la Ripresa e la Resilienza, approvato con delibera n. 550 del 19 novembre 2020, la giunta Musumeci, tra le opere da realizzarsi con i finanziamenti europei del recovery fund, ha inserito l’aeroporto del Mela, da costruire tra Milazzo e Barcellona, abbinato anche alla realizzazione di una “cittadella aeroportuale integrata con una piattaforma multimodale per la logistica”.
Il Movimento Adesso Milazzo resta fortemente critico alla realizzazione di un eventuale scalo aeroportuale sul nostro territorio.
Prendiamo atto, con profondo rammarico, dell’assenza di una visione strategica per lo sviluppo del nostro comprensorio.
Le priorità di un intero comprensorio sono purtroppo scomparse dall’agenda politica e programmatica della giunta Musumeci.
Mai come oggi abbiamo l’opportunità di rilanciare il nostro territorio, guardando ad uno sviluppo reale della fascia Tirrenica e della Valle del Mela con le città di Milazzo e Barcellona PG punti di riferimento, spingendo con forza verso una "transizione verde" senza puntare sempre sui vecchi progetti di cementificazione e consumo indiscriminato del territorio.
Chiediamo che i finanziamenti del recovery fund siano utilizzati per:
- il rilancio dell’ASI, che è anche zona ZES;
- la messa in sicurezza del territorio;
- lo sviluppo del porto di Milazzo, con il mulino Lo Presti “Porta del Mare” e con il Molo Marullo come estensione naturale del nostro centro cittadino;
- la bonifica delle aree industriali;
- investimenti legati all’economia circolare.
Oltre a problemi di merito constiamo anche un problema di metodo. Nessuna scelta dovrà essere calata dall’alto. Su temi così importanti non può non sussistere un coinvolgimento ed un confronto serio con le amministrazioni locali, con i consigli comunali e con tutti i rappresentati istituzionali delle varie forze politiche.
Non commettiamo ulteriori errori. Sfruttiamo l’occasione irripetibile del “recovery fund” per valorizzare il nostro straordinario potenziale.
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