Presentato, Domenica 13 settembre 2020, presso l'Atrio del Carmine il libro “A un passo da Provenzano” (UTET libr
Milazzo
Presentato, Domenica 13 settembre 2020, presso l'Atrio del Carmine il libro “A un passo da Provenzano” (UTET libri) L'iniziativa, organizzata dall'associazione culturale "Civicoo 6 ", ha visto la partecipazione del protagonista del libro, l’ispettore Alessandro Scuderi, il procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto Emanuele Crescenti e il giornalista Antonio Mazzeo
Il libro è una storia nascosta nella trattativa Stato-mafia, Bernardo Provenzano, detto ’u Tratturi dai nemici, zu Binnu dai sottoposti, il Ragioniere dagli inquirenti. Un uomo con molti nomi, capace di restare nell’ombra per quarant’anni e, nell’ombra, in grado di comandare. Prima del suo arresto, avvenuto nel 2006, pochi conoscono la sua faccia, nessuno vuole descriverla, tutto ciò che si ha è una vecchissima foto. Eppure Alessandro Scuderi, ispettore della squadra mobile di Catania, ha in mano un identikit, di una fedeltà impressionante, sin dal 1997. Lo ha ricavato seguendo le indagini sull’omicidio di Luigi Ilardo, un collaboratore di giustizia che aveva portato il Ros a un passo dal numero uno di Cosa nostra. Come è possibile che il volto fantasma di Provenzano fosse stato descritto e disegnato quasi dieci anni prima della sua cattura? Perché nel 1995 il Ros non agì per arrestare Provenzano? Perché, pochi anni dopo, il ritratto ottenuto da Scuderi, quella pista tratteggiata con perspicacia e duro lavoro, non venne ritenuto credibile?
GIAMPIERO CALAPÀ, giornalista del “Fatto Quotidiano” dal 2009. In precedenza ha lavorato per “La Stampa”, “Il Tirreno”, “il Riformista” e il “Corriere Fiorentino”, autore di articoli e inchieste su politica, mafia e criminalità, ricostruisce la storia di come il giovane Scuderi si è districato nella stagione più oscura del braccio di ferro fra Stato e mafia, quella che seguì gli omicidi Falcone e Borsellino, seguendo piste ormai abbandonate, mettendo insieme un quadro complesso di indizi, fino a identificare il volto del nemico. Una vicenda contraddittoria, che si dipana lungo trent’anni di storia italiana, fra uomini senza pietà, complesse operazioni di polizia, depistaggi e trattative, in una Sicilia rurale votata al sangue, nelle cui masserie si nascondono criminali inseguiti da decenni.
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