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Milazzo :Identikit di un sindaco



Filippo Russo  (Fb)

Eticamente
(filrus, 6 settembre 2020)
Identikit di un sindaco
Se esiste un luogo comune verso il quale è assai vivo il mio dissenso è il seguente: “troppo onesto, troppo persona perbene: non può fare il sindaco”. Quali le controdeduzioni? Onestà e rettitudine morale sono prerequisiti, in politica valgono altre doti. Necessarie competenze, capacità manageriali, sfrontatezza al limite del voltagabbanismo, intuizione (del nocchiero in previsione della tempesta), determinazione (Machiavelli docet, un po' volpe un po' leone), somministrazione accurata degli incarichi (virtù del farmacista nel dosaggio delle polveri, alias “manuale Cencelli”).
Se così, ci troviamo di fronte a un monstrum, nel senso della etimologia latina, ovvero prodigio, cioè creatura straordinaria, in grado di suscitare contemporaneamente meraviglia, tranquillità, timore se non addirittura sgomento. Un mix tra camaleonte (predisposizione a mutare il colore della pelle per fini mimetici) e drago dell'Apocalisse (sette teste e dieci corna) che fa venire in mente il cavallo di Troia, quell’offerta che nascondeva l’inganno, “timeo Danaos et dona ferentes” (temo i greci, anche quando portano doni). Già, diffidare sempre degli esemplari taumaturgici che a lungo andare rivelano l’altro lato della luna, e non più luce si spande ma vento infido, può essere scirocco che dissecca le intenzioni o tramontana che gela i buoni propositi o ponente che travolge anche gli intendimenti più sensati. Come dice il proverbio, a squagghiata i nivi si vidunu i puttusa. La storia è maestra. L’elenco sarebbe troppo lungo. Basta sfogliare la raccolta dei giornali per accorgersi che nessun sindaco, nella nostra città, è stato, a suo tempo, santificato, neanche quelli di cui a distanza di decenni si tessono ora le lodi. Ma chi ha buona memoria sa e potrebbe riferire di disfunzioni e insufficienze, giri di valzer e salti della quaglia, clientelismo e corsie preferenziali…
Non crediamo alla politica come un ring dove occorra essere Primo Carnera per governare; non crediamo ai tuttologi, alla laurea specialistica, alla virtù innata. Competenza sa più di slogan, si può essere esperti di diritto o letteratura o medicina o economia o di niente, ma non di tutte cose insieme; il districarsi dei politici nel tran tran quotidiano, a volte limaccioso, altre cosparso di sabbie mobili, altre ancora di trappole e coltellate alla schiena, richiederebbe, probabilmente un’altra definizione. Quanti esempi si potrebbero citare!
Il contesto, il quadro politico, i rapporti di forza in consiglio comunale: sono da sottovalutare o tutto tiene?
 Domande non irrilevanti: quale sindaco in questo preciso momento storico, e perché, e come? Ciò che va bene oggi, lo sarà anche domani? Ai posteri… Noi preferiamo restare fedeli al motto “omnia munda mundis” (tutto è puro per i puri). Ai nastri di partenza, cavalli ben allineati; al via s’alzerà la polvere, lombi e froge battaglieranno. Il traguardo è ancora lontano. Buona fortuna a tutti i concorrenti!

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