Antonietta Micali, presenta l'ultima fatica letteraria, libro dal titolo: “Dedalo e Icaro”, presto in tutte le librerie e in vendita anche sui siti on line come Amazon
A fine agosto il libro di Antonietta Micali, intitolato “Dedalo e Icaro”, sarà in tutte le librerie “ed è in vendita anche sui siti on line come Amazon”.
Nuova fatica letteraria per la docente siciliana che collabora e pubblica con Armando Curcio Editore.
Riportiamo alcuni tratti dalla recente intervista rilasciata a La Voce del Nisseno (versione web) diretto dal giornalista Michele Brucchieri
Riportiamo alcuni tratti dalla recente intervista rilasciata a La Voce del Nisseno (versione web) diretto dal giornalista Michele Brucchieri
“Il mito di Dedalo e Icaro - osserva l’autrice - ci permette di riflettere sul senso della regola e della trasgressione. Il labirinto rappresenta il limite, il volo la trasgressione, il bisogno di libertà, il desiderio di conoscenza, dell’affermazione di sé”. Antonietta Micali vanta una laurea magistrale in Lettere Moderne conseguita all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.
Molto impegnata sul versante socio-culturale, è autrice di scrittura creativa per ragazzi. E questo nuovo libro ne è una palese testimonianza. Inoltre, partecipa ai concorsi letterari e ottiene prestigiosi riconoscimenti. È segretaria della Fidapa della sua città, Milazzo, ed è presidente del Centro Studi Storico-Religioso “Cardinale Giuseppe Guarino”.
Al nostro microfono anticipa qualche suo progetto editoriale e conclude: “Divertitevi senza trasgredire e poi leggete perché i libri sono cibo per la mente e l’estate è il momento giusto per rilassarsi leggendo. Abbiamo un mare bellissimo, la nostra isola (la Sicilia, ndr) è tutta bella, approfittiamo per visitarla”.
Antonietta, per la prestigiosa Curcio editori pubblichi “Dedalo e Icaro”. Ce lo presenti?
Dedalo e Icaro è il mito più amato dai bambini, lo dico perché l’ho sperimentato con i miei figli quando erano piccoli. Amavo molto raccontare le favole e i miti e quello di Dedalo e Icaro li prendeva molto, forse perché la narrazione è molto dinamica. Dedalo è un inventore, un creativo e questo affascina i bambini. Il labirinto è una metafora di percorso di crescita, di conoscenza, di un viaggio, la ricerca di una via d’uscita, simboleggia l’ignoto, l’imprevedibile. Da una parte vieta l’accesso e dall’altra apre la porta verso nuovi percorsi di vita. Da un lato rappresenta il pericolo, la paura dall’altro l’andare di Icaro verso la luce raffigura la rinascita, la felicità. Il volo di Icaro descrive metaforicamente la sfida dei limiti dell’uomo, ma nello stesso tempo la punizione per la tracotanza.
Cosa insegna il mito?
Il mito insegna che bisogna avere rispetto della Natura e dei consigli del padre. Dal punto di vista psicologico Icaro diventa il simbolo della libertà conquistata ad ogni costo. Credo che ci sia per tutti un momento nella vita in cui siamo costretti ad “ucciderci” per poi proseguire il nostro viaggio verso una nuova meta. Secondo me, è un libro che potrebbe essere adottato nei progetti scolastici, lo dico anche come insegnante. È un testo che si presta ad essere drammatizzato, oltre che letto, si possono invitare i bambini a mettersi nei panni di Icaro e raccontare il fascino del volo, cosa vedono, cosa provano… in quanto l’esperienza del volo è centrale in tutta la narrazione.
Dedalo e Icaro volano verso il cielo. Quest’ultimo verrà inghiottito, poi, dal mare – s’era avvicinato oltremodo al sole e col calore si sciolse la cera, facendo staccare le ali. Dedalo invece impotente, proseguì il volo… Continua tu il racconto…
Dedalo non potendo evitare la morte del figlio, proseguì il volo ed arrivò a Cuma, qui progettò un tempio dedicato ad Apollo, ma il dolore per la morte del figlio era talmente grande che non trovò consolazione in nessun modo, allora si mise a scolpire sulle porte del tempio, tutta la storia di Minosse e del Minotauro creando un’incredibile opera d’arte, ma quando stava per scolpire la sua fuga dal labirinto insieme a suo figlio fu colto da un malore improvviso e morì.
Il finale è tragico: è così?
Sì, Dedalo si sente impotente nel vedere precipitare il figlio in mare e non gli rimase altro che il dolore che lo accompagnerà fino alla sua morte.
Questa storia cosa vuole insegnarci?
Il mito di Dedalo e Icaro ci permette di riflettere sul senso della regola e della trasgressione. Il labirinto rappresenta il limite, il volo la trasgressione, il bisogno di libertà, il desiderio di conoscenza, dell’affermazione di sé.
Molto impegnata sul versante socio-culturale, è autrice di scrittura creativa per ragazzi. E questo nuovo libro ne è una palese testimonianza. Inoltre, partecipa ai concorsi letterari e ottiene prestigiosi riconoscimenti. È segretaria della Fidapa della sua città, Milazzo, ed è presidente del Centro Studi Storico-Religioso “Cardinale Giuseppe Guarino”.
Al nostro microfono anticipa qualche suo progetto editoriale e conclude: “Divertitevi senza trasgredire e poi leggete perché i libri sono cibo per la mente e l’estate è il momento giusto per rilassarsi leggendo. Abbiamo un mare bellissimo, la nostra isola (la Sicilia, ndr) è tutta bella, approfittiamo per visitarla”.
Antonietta, per la prestigiosa Curcio editori pubblichi “Dedalo e Icaro”. Ce lo presenti?
Dedalo e Icaro è il mito più amato dai bambini, lo dico perché l’ho sperimentato con i miei figli quando erano piccoli. Amavo molto raccontare le favole e i miti e quello di Dedalo e Icaro li prendeva molto, forse perché la narrazione è molto dinamica. Dedalo è un inventore, un creativo e questo affascina i bambini. Il labirinto è una metafora di percorso di crescita, di conoscenza, di un viaggio, la ricerca di una via d’uscita, simboleggia l’ignoto, l’imprevedibile. Da una parte vieta l’accesso e dall’altra apre la porta verso nuovi percorsi di vita. Da un lato rappresenta il pericolo, la paura dall’altro l’andare di Icaro verso la luce raffigura la rinascita, la felicità. Il volo di Icaro descrive metaforicamente la sfida dei limiti dell’uomo, ma nello stesso tempo la punizione per la tracotanza.
Cosa insegna il mito?
Il mito insegna che bisogna avere rispetto della Natura e dei consigli del padre. Dal punto di vista psicologico Icaro diventa il simbolo della libertà conquistata ad ogni costo. Credo che ci sia per tutti un momento nella vita in cui siamo costretti ad “ucciderci” per poi proseguire il nostro viaggio verso una nuova meta. Secondo me, è un libro che potrebbe essere adottato nei progetti scolastici, lo dico anche come insegnante. È un testo che si presta ad essere drammatizzato, oltre che letto, si possono invitare i bambini a mettersi nei panni di Icaro e raccontare il fascino del volo, cosa vedono, cosa provano… in quanto l’esperienza del volo è centrale in tutta la narrazione.
Dedalo e Icaro volano verso il cielo. Quest’ultimo verrà inghiottito, poi, dal mare – s’era avvicinato oltremodo al sole e col calore si sciolse la cera, facendo staccare le ali. Dedalo invece impotente, proseguì il volo… Continua tu il racconto…
Dedalo non potendo evitare la morte del figlio, proseguì il volo ed arrivò a Cuma, qui progettò un tempio dedicato ad Apollo, ma il dolore per la morte del figlio era talmente grande che non trovò consolazione in nessun modo, allora si mise a scolpire sulle porte del tempio, tutta la storia di Minosse e del Minotauro creando un’incredibile opera d’arte, ma quando stava per scolpire la sua fuga dal labirinto insieme a suo figlio fu colto da un malore improvviso e morì.
Il finale è tragico: è così?
Sì, Dedalo si sente impotente nel vedere precipitare il figlio in mare e non gli rimase altro che il dolore che lo accompagnerà fino alla sua morte.
Questa storia cosa vuole insegnarci?
Il mito di Dedalo e Icaro ci permette di riflettere sul senso della regola e della trasgressione. Il labirinto rappresenta il limite, il volo la trasgressione, il bisogno di libertà, il desiderio di conoscenza, dell’affermazione di sé.
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