Il Partito Democratico, attraverso una nota del segretario cittadino Nino Novelli, ha chiesto maggiori tutele per i detenuti ed il personale dipendente del carcere di Barcellona, dopo la positività al Covid-19 che sarebbe stata riscontrata per due detenuti ed un infermieri.
Il Partito Democratico, attraverso una nota del segretario cittadino Nino Novelli, ha chiesto maggiori tutele per i detenuti ed il personale dipendente del carcere di Barcellona, dopo la positività al Covid-19 che sarebbe stata riscontrata per due detenuti ed un infermieri.
“Corre l’obbligo, politico e civile – scrive Novelli – di rendere noto (chiedendo, contestualmente, immediata verifica e rapide soluzioni!) alle Autorità competenti ed alla cittadinanza tutta che nella Casa Circondariale di Barcellona P.G. l’epidemia da SARS COV-2 sta innescando importanti criticità gestionali e un concreto rischio di diffusione incontrollata sia fra la popolazione detenuta che fra il personale (polizia penitenziaria, sanitari, amministrativi). La pandemia in corso ha aggiunto ulteriori elementi disfunzionali rispetto alla normale gestione dei detenuti, chiamando direttamente in causa il modello organizzativo scelto dall’ASP di Messina, e in particolare dall’Unità Operativa di Medicina Penitenziaria. L’Amministrazione Penitenziaria, che non gestisce più in autonomia l’assistenza sanitaria, ha l’obbligo di creare le condizioni di sicurezza sul piano logistico/strutturale sia per la popolazione detenuta sia per il citato personale”.
Nella realtà carceraria di Barcellona Pozzo di Gotto secondo quanto riferito dal Partito Democratico, sono diverse le problematiche segnalate in tema di gestione dell’emergenza Coronavirus: “Non è stato ancora individuato un ambito dedicato, separato dagli altri ambienti detentivi, dove allocare temporaneamente i detenuti infetti o (in altri settori ancora) quelli potenzialmente infetti. Allo stesso tempo non viene eseguito con la periodicità necessaria lo screening (attraverso apposito test) sia sulla popolazione detenuta che sul personale. Non sono stati ancora individuati percorsi interni all’istituto specifici al fine di evitare che, durante il transito negli spazi comuni, i detenuti nuovi giunti e quelli rientranti da permessi o dal lavoro possano entrare in contatto con la restante popolazione ristretta o con il personale (percorsi “sporchi” e “puliti”). In pochi giorni a due detenuti e ad un infermiere è stata diagnosticata la positività al coronavirus e forte è la preoccupazione di diffusione del contagio anche in esterno. E’ necessario correre immediatamente ai ripari con un preliminare screening eseguito con test rapidi su tutta la popolazione detenuta e sul personale in servizio presso l’istituto, individuando, nel contempo, locali ben distinti per isolamenti e quarantene, con percorsi interni adeguatamente separati. Se necessario si disponga il trasferimento altrove di detenuti non oltre gestibili nella Casa circondariale di Barcellona, rivedendo, infine, con somma urgenza il protocollo operativo inerente l’organizzazione sinergica dei servizi sanitari erogati dall’ASP e di quelli istituzionali”.
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