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COVID in Sicilia: intervento dell'On.le PD Carmelo Miceli - "Caro Presidente, non è più tempo di perdere tempo".




Carmelo Miceli

SUBITO UN LOCKDOWN A TEMPO PER FERMARE IL DISASTRO DI RAZZA E MUSUMECI
La giunta regionale Musumeci continua a rinviare una decisione ormai improcrastinabile: in Sicilia serve un nuovo lockdown di breve durata ma immediato.
A sostenerlo anche alcuni medici componenti del Cts siciliano.
Il presidente Musumeci e l’assessore Razza  - secondo l'On.le Carmelo Miceli del PD - stanno prolungando l’agonia senza assumersi nessuna responsabilità.
Il numero dei positivi è in grave aumento, mentre ciò che manca sono i tamponi – oggi la Sicilia risulta agli ultimi posti in Italia per numero di tamponi effettuati – ma, soprattutto mancano i posti di terapia intensiva per pazienti Covid, cancellati da una politica miope che ha solo inseguito consensi elettorali durante le amministrative.
A maggio i posti di terapia intensiva nei diversi nosocomi in Sicilia erano quasi 600, ora sono 200 e il 50% è già saturo. Scelte incomprensibili che richiedono urgentemente un cambio di rotta.
Bisogna chiudere tutto per un tempo ridotto, o pochi giorni o almeno per una buona parte della giornata.
Bisogna fare una grande campagna di comunicazione per spiegare ai siciliani che non è vero che non c’è covid, ma che, anzi, il covid è in recrudescenza e che bisogna tornare a rispettare rigorosamente le regole.
E insieme a questa stretta, occorre predisporre urgentemente una diversificazione dell’offerta sanitaria struttura per struttura, ripristinando gli ospedali covid, né più né meno come era stato fatto nei mesi che hanno preceduto l’estate.
L’immobilismo istituzionale della Regione sta aggravando la situazione di una Sicilia sempre più in affanno, le scelte lumaca stanno portando a gravissime conseguenze. È di ieri la notizia di una paziente contagiata di Favara la quale, visto il "tutto esaurito" del reparto Covid del Sant’Elia di Caltanissetta, è rimasta 7 ore in ambulanza davanti al nosocomio. Solo dopo l'intervento della polizia, chiamata dai parenti giustamente indignati, le è stato riservato un angolo del pronto soccorso. Addirittura pare che l'unico posto disponibile trovatole fosse in Calabria.
Non è più il momento di perdere tempo. Agire immediatamente è l’unico modo per scongiurare conseguenze disastrose che ci obbligherebbero ad un lockdown più lungo che consegnerebbe la regione al crollo generale.
Ne va della Salute di tutti noi Siciliani.
PS: La foto che vedete qui sotto è scattata a Sambuca di Sicilia, emblema del fallimento del sistema regionale, scaricato su una comunità e su degli amministratori locali straordinari.

Dopo le smentite e le controsmentite degli ultimi giorni (“Impugneremo il DPCM” - “Mai pensato a impugnare il DPCM”; “chiederemo di derogare al DPCM per consentire ai commercianti di restare aperti fino alle 23” - “mai pensato di derogare alla chiusura alle 18”) e l’emanazione di un DDL inutile (buono, forse, soltanto a preparare il campo per un ennesimo scontro istituzionale da ingaggiare con il Governo centrale per quando i dati dell’epidemia in sicilia saranno tornati a scendere) si conferma un dato drammatico:
Il Presidente Nello Musumeci, ha perso il controllo della situazione. Non è più lucido.
In altri tempi avrei gridato con chi chiede Le Sue dimissioni (e, forse, lo farò quando tutto sarà finito).
Ma oggi no.
Oggi che c’è in ballo la salute dei siciliani e per questo chiedo a Musumeci di fare solo una cosa:
PRENDA CARTA E PENNA E SEGNI LE 10 COSE DA FARE PER METTERE IN SICUREZZA LA SICILIA.
1) Considerato lo stato di confusione in cui si trovano i presidi ospedalieri regionali, prima che ci sia il collasso totale, disporre immediatamente un lockdown a tempo (15 giorni) per riorganizzare le strutture operative Covid e abbattere immediatamente la curva del contagio;
2) Inibire immediatamente i trasferimenti da e per la Regione Sicliana per il tempo del lockdown;
3) ordinare un tamponamento obbligatorio domiciliare per tutti i residenti e/o domiciliati in Sicilia da eseguire durante il lockdown a tempo mediante la struttura dei medici di base (così da individuare, isolare e citare tutti gli asintomatici);
4) strutturare e suddividere il territorio per aree di priorità, comparti geografici e segmenti sanitari, in modo da poter avere un quadro chiaro e semplice che consenta azioni mirate e veloci. Più in particolare, la riorganizzazione delle aree di priorità da fare secondo aree vaste, individuando strutture ospedaliere esclusive alla gestione del Covid (e non miste!), mantenendo le “reti tempo dipendenti” in piena funzionalità;
5) Azzerare totalmente la struttura operativa del Dipartimento di Pianificazione Strategica e DASUE che si è rivelata inadeguata, sia dal punto di vita operativo che nella modalità della gestione della comunicazione (del resto, la nomina di due Commissari straordinari - uno a Palermo e uno Catania - è la dimostrazione che ci sono gravi problemi!).
6) Rivedere la gestione delle Asp e delle Usca, attualmente totalmente fuori controllo;
7) ottimizzare i posti letto all’interno dei reparti, così da ricavare immediatamente nuove ed ulteriori postazioni per le terapie intensive, per le sub intensive e, chiaramente, nuovi posti letto Covid;
8)Avviare immediatamente la sperimentazione - possibilmente nelle aree metropolitane - di un sistema informatico di Gestione Covid che consenta la condivisine di dati nella gestione dei casi (una sorta di protocollo informatico che mette in rete tutto);
9)Individuare nelle Città Metropolitane di Palearmo, Messina e Catania e in ogni capoluogo di provincia, luoghi e/o aree (ad esempio la Fiera del Mediterraneo di Palermo) per la collocazione di Drive In per l’esecuzione massiva di tamponi gratuiti per i cittadini per la fase della riapertura (il sistema ad aree vaste, peraltro, andrebbe a confluire in questa direzione, ottimizzando sia le operatività che tutto l'iter del paziente dalla presa in carico del primo tampone al successivo decorso in base agli esiti);
10) Alla riapertura (finito il lockdown) ripristinare i trasferimenti da e per la Sicilia con obbligo di quarantena per chi viene o torna in Sicilia.
In ultimo, ma non per ordine importanza, a supporto delle attività produttive, emanare immediatamente un “Decreto Ristori” regionale che stanzi ulteriori somme da aggiungere a quelle già previste e stanziate dal Decreto Ristori nazionale.
Caro Presidente, non è più tempo di perdere tempo.
E Lei, adesso, non ha più scuse per fare qualcosa!



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