Alitalia cancella voli anche per Catania , ma il cambio prenotazioni è una chimera. “Ci provo da cinque giorni”
Alitalia è stata anche molto criticata perché, pur operando oggi da Malpensa, vendeva biglietti con partenza da Milano Linate, dopo il 15 luglio, nonostante sia già emerso il forte rischio che Sea (il gestore) ed Enac (l’autorità nazionale dell’aviazione civile) non riaprano lo scalo neanche dopo metà luglio.
La ripartenza di Alitalia ha generato moltissime proteste in tutta Italia per le frequenti cancellazioni, per la difficoltà nell'ottener rimborsi o gestire le prenotazioni, penalizzati sopratutto i viaggiatori diretti in Sicilia e non solo.
Un agente di commercio, fa un lavoro che richiede spesso di cambiare destinazioni e tempi di viaggio. «Devo cambiare le date di un volo, bene sono cinque giorni che chiamo i vari call center Alitalia e non ottengo risposta. Dal sito web non è possibile effettuare il cambio ( unica compagnia al mondo). Nel frattempo, e arrivata la data della partenza, ed io non riesco a cambiare: il biglietto, morale? Perderò 350 euro, perché nessuno di Alitalia mi ha risposta, e perché il cambio biglietto non sarà ammesso dopo la partenza».
Il caso di Fabrizio, non è certo l’unico in Italia, anzi. La ripartenza di Alitalia ha generato moltissime proteste per le frequenti cancellazioni, per la difficoltà nell’ottener rimborsi o gestire le prenotazioni.
Le lamentele riguardano soprattutto la cancellazione di voli a pochi giorni dalla partenza, lunghe ore di attesa per parlare con il call center dell’assistenza clienti, e le modalità di compensazione per il volo cancellato che prevedono un voucher al posto di un rimborso (le norme europee prevedono che al cliente sia offerta una scelta fra i due). A tutto questo si aggiunge il fatto che Alitalia sta continuando a pubblicizzare voli scontati per moltissime destinazioni sui suoi canali social, e alcuni utenti accusano la compagnia di promuovere e vendere i voli a prezzi favorevoli pur sapendo che una buona parte di questi sarà cancellata (dall’articolo del Post del 24 giugno).
«Non è bastato, per tanti Italiani, il lock down, con mesi di arresto forzato dell’attività, e adesso ci si mette anche Alitalia, che nonostante riceva puntualmente gli aiuti statali, non permette ai Cittadini e ai commercianti e piccoli imprenditori di viaggiare per lavoro», Tante buon intenzioni ma molti vedeno l’incapacità di gestire la riprogrammazione un comportamento «al limite della truffa». «Un paese che si rispetti, che è che professa che vuole ripartire, non può permettere tutto ciò».
Va segnalato comunque che i disagi toccano molte altre compagnie, in particolare le low cost, che hanno cancellato alcuni voli se non si era in grado di garantire una sufficiente occupazione dei posti: il settore non è abituato a operare voli in perdita e il Covid ha messo sempre più a rischio finanziario diverse compagnie (molte hanno ottenuto sostegno dagli Stati o hanno varato piani di riduzione dei costi, compresi i licenziamenti). In questo contesto far volare un aereo con poche decine di persone a bordo non è sostenibile. Certo: le compagnie consentono di riprogrammare il viaggio usando un voucher, ma per molti viaggiatori significa disagi e danno anche economico.
Intanto sui rimborsi per viaggi annullati? Altroconsumo aiuta ad ottenerli
L’associazione ha messo in campo una rete di consulenti esperti che sono in grado di accogliere le richieste di clienti che hanno dovuto annullare un viaggio a causa del coronavirus. Tante le occasioni.Altroconsumo - avvia oò servizio gratuito consulenza sui rimborsi:
A sei settimane dal lancio, il servizio di assistenza gratuito per supportare i consumatori in questa delicata fase di emergenza sanitaria sta diventando sempre più un riferimento per la risoluzione dei problemi. «Il numero delle richieste al servizio Altroconsumo per consulenza aumenta di settimana in settimana - spiega Ivo Tarantino, responsabile delle relazioni Esterne - fin dall’apertura del servizio gratuito assistenza coronavirus, il maggior numero di segnalazioni è relativo alla cancellazione dei voli a causa dell'emergenza sanitaria in atto. Non è nostro interesse far fallire l’industria dei trasporti e dei viaggi, ma pretendiamo che i consumatori vedano tutelati i loro diritti e non diventino creditori del settore in eterno. Per questo Altroconsumo - insieme ad altre associazioni di consumatori di Belgio, Spagna e Portogallo - chiede all’UE misure di sostegno al settore, ma anche chiarezza e uniformità per la tutela dei diritti dei viaggiatori, con regole su rimborsi, voucher e fondi di garanzia in caso di insolvenza delle compagnie o degli operatori del settore viaggi e turismo».
Oltre alla cancellazione dei voli, che rappresentano il 42% del totale delle richieste, le segnalazioni riguardano anche altre tematiche. In ordine decrescente, seguono l'annullamento di prenotazioni di alberghi o altre strutture ricettive (16%) e di viaggi organizzati (15,6%). Superano il 12% anche le richieste relative alla sospensione delle rate di mutui e prestiti a cui non si riesce a far fronte a causa di difficoltà economiche del momento. Supera il 10% il volume delle richieste di supporto sulla chiusura di palestre e corsi a causa dell'emergenza Covid-19, seguita dai dubbi sulla mobilità e sulle disposizioni governative, dal rimborso di rette e spese scolastiche e dagli investimenti.
Nonostante le indicazioni fornite dai decreti, in diversi casi ci segnalano difficoltà a mettersi in contatto con la compagnia aerea per richiedere il rimborso o per ricevere informazioni riguardo il cambio dei biglietti acquistati e annullati in seguito all'emergenza sanitaria o non utilizzabili a causa delle restrizioni negli spostamenti imposti dal decreto "Io resto a casa".
Nella maggior parte dei casi si tratta di un disguido dovuto al periodo di sovraccarico di richieste che interessa anche il servizio clienti delle compagnie aeree. Che fare allora? Bisogna avere pazienza, considerando anche che i termini per i rimborsi scadranno a giugno (salvo ulteriori proroghe). In questi casi è consigliabile inviare una Pec alla compagnia aerea: così sarà possibile dimostrare di aver inoltrato la richiesta nei termini indicati dal decreto, cioè entro 30 giorni dalla fine del divieto imposto (fissato per ora al 3 maggio 2020).
Il decreto 9/2020 prevede rimborsi per i viaggi in aereo, bus, traghetto o treno acquistati da:
• persone residenti o domiciliate in Italia;
• persone che hanno prenotato soggiorni o viaggi per turismo;
• persone che hanno programmato la partecipazione a concorsi pubblici, manifestazioni o eventi pubblici e privati, anche culturali, ludici, sportivi e religiosi sul territorio nazionale annullati a causa dell'emergenza sanitaria;
• persone che hanno acquistato un biglietto con destinazioni estere dove sia stato impedito o vietato lo sbarco, l'approdo o l'arrivo in seguito alla situazione emergenziale Covid-19.
La richiesta di rimborso deve essere inoltrata entro 30 giorni dalla fine del divieto imposto (a oggi, quindi, 30 giorni a partire dal 17 maggio 2020), dall'annullamento o dal rinvio dell'evento programmato e dalla data di partenza prevista verso un paese in cui è stato imposto un divieto di ingresso. È necessario allegare il titolo di viaggio, la documentazione che attesti la partecipazione a concorsi pubblici, manifestazioni o eventi annullati a causa dell'emergenza sanitaria. Entro 15 giorni dalla richiesta il vettore o l'agenzia di viaggi deve procedere al rimborso integrale del biglietto o all'emissione di un voucher di pari importo utilizzabile entro un anno dall'emissione.
In molti hanno già acquistato biglietti a teatri e partite o pagano abbonamenti a palestre o mezzi. Ci sono anche coloro che hanno già acquistato viaggi con tour operator. Hanno diritto ad essere rimborsati se decidono
Fonte:
Redazione redazione@varesenews.it
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