Riflessione sul tema della pace a partire dal messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale.
Stiamo vivendo un momento assurdo. La minaccia della guerra globale tutti i giorni si manifesta e appare dietro l’angolo. Sembra che i potenti del mondo non abbiano nessun timore delle conseguenze. C’è bisogno di pace. Vogliamo la pace.
Il conflitto Ucraina/Russia deve fermarsi e il popolo ucraino deve tornare a vivere libero e con la dignità che tutti i popoli meritano, nessuno escluso.
Anche il dibattito sulla pace sembra sia tema di conflitto. Tutto ciò è assurdo. La pace è una sola e deve sempre mettere al centro il rispetto della dignità umana. Una pace nel nome del dominio non può essere considerata vera pace. Lascerebbe strascichi di odio e durerebbe poco. La pace deve sempre cercare il giusto compromesso, mai la sopraffazione.
Nella vera pace il più debole ha la stessa dignità del più forte, altrimenti si perde il senso di quel rispetto che sta alla base della cessazione di ogni conflitto. Quindi, evitiamo speculazioni di qualsiasi tipo, soprattutto politico, perché si rischia di offendere la stessa parola Pace. Abbiamo una tra le poesie più belle e famose dedicate alla Pace
Ho dipinto la pace di Talil Sorek
Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace.
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