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Il reddito di cittadinanza: "L'iniziativa di Milazzo da replicare in tutti i comuni"



Il reddito di cittadinanza: "L'iniziativa a Milazzo da replicare in tutti i comuni"

Si è parlato di reddito di cittadinanza domenica 29 ottobre, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, ell’area antistante il salone a vetri del Paladiana.

Un incontro pubblico sul tema del Reddito di Cittadinanza con la partecipazione di esponenti locali del Movimento 5 Stelle, di Europa Verde, del Partito Democratico, di Rifondazione Comunista e del Partito Comunista Italiano.

Diversi gli interventi, sia di esponenti locali quali Giovanni Utano per il MoVimento 5 Stelle, Franco Andaloro per il Partito della Rifondazione Comunista, Licia D’Ali per il Partito Democratico, che di esponenti provinciali come Pietro Patti, segretario provinciale della Cgil e regionali come Marco Filiti, Segretario Regionale per il Partito Comunista Italiano e l’incontro la Senatrice del MoVimento 5 Stelle, Barbara Floridia.



A fronte degli effetti disastrosi della sospensione che avrà ricadute sia sugli enti locali, che saranno in prima linea per affrontare una vera e propria emergenza sociale, ma soprattutto sulla vita delle persone , si chiede a tutte le amministrazioni locali di intervenire a sostegno della misura del reddito di cittadinanza".

Questa decisione andrà ad incidere sull’abitare, sull’autonomia, sulla capacità di spesa, sull'unica fonte di sostentamento, con ricadute notevoli anche per l’economia locale, e una maggiore presa in carico da parte dei servizi sociali ed amministrazioni che non vanno lasciate sole.


Una questione di estrema importanza in quanto affronta una tematica di rilevanza cruciale per la nostra comunità – e propone misure concrete per affrontare le difficoltà che numerose famiglie stanno incontrando a causa delle recenti modifiche legislative riguardanti il RdC.

Queste modifiche mettono a rischio il benessere di molti dei nostri concittadini e, se non affrontate con decisione, potrebbero portare a una situazione di emergenza sociale, anche all’interno della nostra comunità”.

In particolare si chiede o di ripristinare l'erogazione del RdC o, in alternativa, differire immediatamente la sospensione dell'erogazione, “considerando l'attuale incapacità dei servizi sociali comunali di gestire un così elevato numero di persone in difficoltà sociale”.

Si chiede anche di istituire un tavolo tecnico con tutti gli attori istituzionali coinvolti al fine di prevenire e gestire la situazione di "disastro sociale in cui ci troviamo” o di “prevedere nel disegno di legge di bilancio 2024-2026 il potenziamento dei servizi sociali comunali” o “garantire l'attuazione completa della Componente M5C1 del Pnrr, in particolare l'investimento 1.1 relativo al potenziamento dei Centri per l'Impiego, al fine di consentire un'efficace erogazione di servizi per l'impiego e la formazione degli operatori, in stretta complementarità con la riforma definita nel Programma Gol”.

Un problema che riaccende il dibattito sulla difficoltà in cui migliaia di famiglie ripiombano con la fine del sussidio. Non tutti i comuni sono pronti ad affrontare nello stesso modo l’emergenza povertà né di sfruttare le nuove misure governative il "supporto per la formazione e il lavoro" (Sfl) e il "sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa" (Siisl), la piattaforma per l'incrocio tra domanda e offerta di formazione e lavoro.

Se il comune di Milazzo , attraverso il Distretto Socio Sanitario , si prepara a utilizzare quindici percettori del Reddito di cittadinanza che si occuperanno delle strutture culturali sino a fine anno per migliorare i servizi delle strutture culturali cittadine, tanti sono invece i comuni dove i presidi di servizio sociale non riesco ad affrontare il gravoso compito di presa in carico della platea di tutte quelle persone beneficiarie.

L'iniziativa di domenica davanti la Casa Comunale segue un precedente incontro sul tema, svoltosi nel mesi di agosto 2023 presso la Casa del Popolo di Milazzo - via XX Settembre - un incontro aperto a esponenti politici e sindacali per affrontare il delicato tema del blocco del Reddito di Cittadinanza e le pesanti ripercussioni che ciò può comportare sui nostri territori.

Erano presenti: la Senatrice Barbara Floridia e rappresentanti del MoVimento 5 Stelle di Milazzo, del Partito Comunista Italiano di Milazzo, con il Segretario Regionale Marco Filiti, del Partito della Rifondazione Comunista con il Segretario Regionale Nicola Candido, e del Segretario Provinciale Maurizio Fazio, esponenti del gruppo Civico 6 di Milazzo ed il Consigliere Comunale della Lista Adesso Milazzo, Antonio Foti. Hanno dato la propria adesione anche il Segretario Provinciale della CGIL Pietro Patti e Stefano Maio della CGIL di Milazzo.

I vari esponenti - avevano già messo in evidenza come il blocco del RdC e degli effetti fortemente negativi su molte famiglie del nostro territorio che, con un sms, si sono viste tolte quello che, per molti di loro, rappresentava una fonte, se non l’unica, di sostentamento. Questo è accaduto senza che, nel frattempo, siano state attivate le contromisure sbandierate da tempo dal Governo nazionale che non ha assunto alcuna iniziativa e attività diretta a garantire che i servizi sociali dei Comuni e i centri per l’impiego fossero in grado di gestire la presa in carico di decine migliaia di persone.

La sospensione del RdC ha interessato proprio le famiglie con percettori “non attivabili al lavoro” ovvero le fasce più deboli dei beneficiari e meritevoli di tutela. Inoltre ha già purtroppo generato molte iniziative di protesta e rischia di far esplodere una “bomba sociale”.

Per questo si era convenuto di produrre una mozione da presentare al prossimo Consiglio Comunale di Milazzo, così come sta avvenendo in molti centri della Sicilia e non solo.

L’obiettivo era quello di impegnare il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta a fornire al Governo nazionale e al Parlamento la propria testimonianza in qualità di presidio territoriale e amministrativo sulle drammatiche conseguenze di una scelta che, oltre a mettere in ginocchio le strutture di assistenza sociale, rischia di riportare centinaia di migliaia di persone nel baratro dell’indigenza.
Inoltre, s'invitavano le suddette autorità locali ad attivarsi con le forme e le modalità che riterranno opportune, anche con il coinvolgimento dell’Anci, per chiedere al Governo e al Parlamento nazionale di rivedere il proprio orientamento in merito al RdC al fine di ripristinare l’erogazione dello stesso, evitando il diffondersi di possibili proteste e di evitare il rischio di episodi violenza



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